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| La notizia, un'autentica bomba e una sentenza di morte sportiva, è contenuta in un semplice paragrafo a cavallo della pagina 4 e pagina 5 di un ordinario comunicato dell'Isu. La federazione internazionale di pattinaggio ha annunciato che Evgeni Plushenko viene squalificato dalle competizioni, ponendo così fine alla sua carriera agonistica.
Infatti la federazione ha ricevuto prove dell'esibizione del russo senza permesso in alcuni show tra marzo e aprile, e ha stabilito che il fuoriclasse ha violato la regola 102, paragrafo 2,i del regolamento, relativa allo stato amatoriale. L'atleta è diventato quindi ineleggibile per competizioni sotto egidia Isu.
Per capire al meglio la situazione bisogna fare un salto indietro di oltre tre mesi, per la precisione al 19 marzo quando Plushenko annunciò il suo forfait ai mondiali di Torino a causa di un problema al ginocchio presentando un certificato medico alla federazione russa, che comunicò la notizia all'Isu. La federazione russa stessa, in un lungo comunicato sulla vicenda rilasciato oggi ha annunciato che il 23 marzo la commissione medica della federazione internazionale richiese la documentazione medica completa dell'atleta, affermando che in attesa di notizie più precise sulla salute di Plushenko, l'atleta non avrebbe potuto partecipare ad alcuna attività connessa al pattinaggio.
Tuttavia la settimana successiva alla rassegna iridata, il 30 e 31 marzo, il pattinatore avrebbe dovuto partecipare allo show "Kings on Ice" tra San Pietroburgo e Mosca. Il 24 marzo, quindi, la federazione russa comunicò agli organizzatori dell'evento la propria indisponibilità a dare il permesso di partecipare a Plushenko. Tuttavia nè l'organizzazione nè il campione olimpico di Torino 2006 hanno tenuto conto di questo avvertimento.
Sempre stando alle dichiarazioni ufficiali della federazione russa, il presidente dell'Isu Ottavio Cinquanta ha contattato telefonicamente il pattinatore proprio il 30 marzo prima di contattare il presidente della federazione russa Piseev il quale avrebbe chiesto all'italiano di cancellare il veto sulla partecipazione di Plushenko allo show. Cinquanta avrebbe risposto che questo era impossibile poichè il bando a ogni genere di attività non era stato posto da lui personalmente, ma dalla commissione medica della federazione, che in base alle informazioni ricevute sulla salute precaria dell'atleta non poteva permettere la partecipazione a qualsivoglia evento.
Fatto sta che Plushenko ha partecipato allo show il 30 e 31 marzo senza il permesso della federazione russa e di quella internazionale, violando così le regole e ricevendo la squalifica. Viene da chiedersi se quella del russo sia stata un'enorme quanto imperdonabile leggerezza dalle tragiche conseguenze sportive, oppure se tutte le dichiarazioni di voler continuare la propria carriera per un altro quadriennio fino a Sochi 2014 fossero semplicemente di facciata e non abbia fatto nulla per evitare questa squalifica.
Ora Plushenko ha 21 giorni per presentare ricorso al Tas. Se non lo farà la sua carriera agonistica è da considerarsi conclusa con 1 oro e 2 argenti olimpici; 3 titoli mondiali a cui vanno aggiunti un argento e un bronzo iridati e ben 6 titoli europei.
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